In un misto di incredulità e rabbia, salutiamo la cara amica e collega Roberta Pozzi, che ci ha lasciato il 13 luglio scorso, ponendosi tra i ricordi che ognuno di noi serba nel cuore o nella mente.
Roberta, che era in servizio all’Unità Emergenza e Stati Fragili e faceva parte del nucleo storico del personale dell’ex Unità Tecnica Centrale, considerava la Sede di via Contarini la sua seconda casa.
Dall’ironia pungente e mai scontata, Roberta ci ha regalato momenti di allegria e stacco dalla quotidianità di un lavoro interessante, ma difficile, carico di un peso emotivo e umano che non sempre si affronta con leggerezza.
La sua dedizione, il suo altruismo, la sua caparbietà e la sua precisione ne hanno fatto una collega con la quale si desiderava essere in team, per la brillantezza delle sue idee, per i suoi momenti di ilarità, per la sua grande competenza e la serietà con cui portava a termine i compiti a lei assegnati.
Da collega passava ad essere amica, con uno sguardo rivolto al passato che ci ha formato e che ci ha reso davvero quelli che siamo, e uno sguardo rivolto ad un futuro che non ha voluto mostrarsi, come per un capriccio beffardo che le ha imposto uno STOP non voluto…
E noi la ricorderemo sempre sorridente, sempre pronta alla battuta arguta: lascia un vuoto reale in tutti, ma proprio tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averla conosciuta. Lascia le sue piante e il suo amore per gli animali, le sue lotte per la difesa dei diritti, l’amore per i viaggi e per la vita… e lascia noi, sbalorditi e stupiti, che restiamo così impoveriti e spaventati, a fissare la nostra quotidianità da oggi un po’ più vuota.
Ciao, Roberta.
“C’è una cocciutaggine in me che non può mai tollerare di spaventarmi alla mercé degli altri. Il mio coraggio emerge sempre con ogni tentativo di intimidirmi.”
Jane Austen