Promuovere la pace e l’uguaglianza di genere: primo campeggio di solidarietà DELPAZ

Dal 20 al 21 novembre 2023 si è tenuto il primo campeggio di solidarietà nell’ambito del programma DELPAZ di cooperazione delegata realizzato da AICS insieme al governo mozambicano, grazie ai fondi ricevuti dall’Unione Europea, per consolidare la pace in 14 distretti del paese. L’evento, tenutosi a nella provincia di Manica, a Inhazónia, segue la scia […]

Data:

9 Dicembre 2023

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Dal 20 al 21 novembre 2023 si è tenuto il primo campeggio di solidarietà nell’ambito del programma DELPAZ di cooperazione delegata realizzato da AICS insieme al governo mozambicano, grazie ai fondi ricevuti dall’Unione Europea, per consolidare la pace in 14 distretti del paese. L’evento, tenutosi a nella provincia di Manica, a Inhazónia, segue la scia dei “campeggi di solidarietà” lanciati nel 2014 (durante la ripresa delle ostilità tra FRELIMO e RENAMO) dal Gruppo di condivisione delle idee delle donne di Sofala (GMPIS), iniziativa che dà voce alle donne colpite dal conflitto nel centro del Mozambico. Come ha spiegato l’organizzatrice del campo, Inês Chamuchifinha, il campeggio vuole “essere uno spazio in cui le donne si sentano al sicuro per esprimere e condividere ciò che hanno dentro“. Da allora sono stati organizzati decine di campeggi di solidarietà in tutto il Paese.

Il campeggio di Inhazónia ha riunito 250 partecipanti, donne e uomini provenienti dalle province di Tete, Manica e Sofala. All’evento hanno partecipato persone diverse, come leader religiosi, membri del governo locale, governanti e agricoltori, tutti uniti dall’obiettivo di impegnarsi per raggiungere la parità di genere e scambiarsi esperienze per contribuire allo sviluppo locale, consolidando la pace.

In questo senso, il campeggio mette in evidenza la discussione sulla Risoluzione 1325 delle Nazioni Unite, che riconosce il ruolo significativo delle donne nella costruzione e nel mantenimento della pace, promuovendo la loro partecipazione attiva e paritaria nei processi decisionali.

Oltre a questa prospettiva, i partecipanti sono organizzati in gruppi in cui analizzano altri tre temi centrali: i conflitti armati, il cambiamento climatico e i diritti umani. Ines Chamuchifinha spiega che, nello spazio dedicato ai Diritti umani, le donne affrontano le questioni legate alla violenza di genere, compresi i matrimoni forzati e precoci, affinché “le donne imparino a dire no e ad affermare che, in quanto donne, hanno i loro diritti“.

Nel campeggio abbiamo osservato la significativa partecipazione degli uomini. Inês Chamuchifinha spiega che, in linea con il movimento lanciato da UN Women, Eles-por-Elas, che cerca di coinvolgere gli uomini nella promozione dell’uguaglianza di genere, è fondamentale la presenza degli uomini nel campeggio, perché in questo modo “conoscono i diritti delle donne e comprendono le loro difficoltà quotidiane“. Durante l’evento, si è dunque discusso di mascolinità tossica e mascolinità positiva.

Amélia Andalusa, proveniente da Dunda, nel Distretto di Macossa, ha espresso il suo entusiasmo auspicando che la dichiarazione redatta alla fine del campeggio – che servirà come strumento di advocacy – includa la necessità cruciale di promuovere l’occupazione delle donne ed il loro ingresso nel mercato del lavoro. Ciò è in linea con il motto del campo: “Donne emancipate per la pace, l’inclusione sociale e l’economia locale“.

Donne delle Province di Sofala, Tete e Manica, cantano “Mexeu com uma, mexeu com todas”.

Ultimo aggiornamento: 11/12/2023, 9:11