Su invito della Fondazione Lavazza, AICS ha partecipato all’evento The coffeeprint of tomorrow, organizzato presso la Centrale Nuvola Lavazza a Torino il 30 settembre per celebrare i 20 anni della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza. Moderato dalla giornalista Sky Mariangela Pira, l’evento ha visto la partecipazione dei numerosi partner con cui Fondazione Lavazza collabora, ricordati dal Presidente Giuseppe Lavazza nel suo intervento introduttivo. Oltre a numerose OSC (in prima fila Save the Children, partner da 22 anni, ma anche Oxfam, Engim, CESVI, Mani Tese, COSPE, Soleterre) erano presenti anche molti enti nazionali, internazionali e locali, governi ed istituzioni governative (Ecuador, Cuba, Colombia, la tedesca GIZ e l’agenzia austriaca ADA tra quelli richiamati). Oggi Fondazione Lavazza ha in attivo 30 progetti in 20 paesi distribuiti su 3 continenti per oltre 180.000 beneficiari, in linea con gli obiettivi SDGs.
L’evento ha ripercorso la storia della Fondazione, dai primi tre progetti di sostegno ai piccoli produttori in Colombia, Honduras e Perù (con il marchio ¡Tierra!), all’impegno sociale durante i conflitti e le crisi internazionali (Haiti, COVID), con un obiettivo futuro di porre maggior attenzione alla tutela dei minori. Con l’ultimo progetto realizzato in Ecuador insieme a UNDP viene realizzata la prima produzione di caffè di alta qualità certificata “deforestation-free”, proveniente da piantagioni presenti in 23 province confinanti con la foresta amazzonica e lo sviluppo del primo protocollo di certificazione nazionale dedicato al monitoraggio delle aree forestali nella produzione di caffè.
In Guatemala si svolge il progetto “Coffe to be reborn”, sviluppato con l’Associazione Civile Verdad y Vida a supporto dell’empowerment femminile per colmare il divario di genere nella filiera del cafè (le donne forniscono il 70% della manodopera nella raccolta del caffè, ma solo il 20-30% di loro è proprietaria delle piantagioni). Con il progetto 180 donne della comunità indigena di etnia Maya Poq’omchi del Guatemala – dilaniate da 36 anni di guerra civile e pulizia etnica– sono divenute autonome, prima come produttrici poi anche come imprenditrici, attraverso programmi di formazione agricola e imprenditoriale.
In Uganda il progetto Ujana Coffee Project, avviato da Fondazione Lavazza insieme alla Ong Sawa World, coinvolge i giovani che abitano nelle aree di produzione del caffè o in zone urbane in contesti vulnerabili, consentendo di sviluppare micro imprese intorno al mondo del caffè, o di artigianato locale, diversificando e aumentando il loro reddito.
Testimone d’eccezione dell’evento è stata l’attivista gualtemalteca e Premio Nobel per la pace nel 1992, Rigoberta Menchù Tum, promotrice attraverso la fiducia, il dialogo e la condivisione dei saperi ancestrali delle popolazioni indigene, di una cultura di pace (“La paz pasa tambièn por un grano de cafè”), e capace di coltivare ancora sogni, come quello di percorsi accademici formali che possano formare le popolazioni future verso una vera cultura di pace. Intervenuto in collegamento anche il fotografo internazionale Steve McCurry, impegnato con la Fondazione sin dalla prima campagna pubblicitaria. Da segnalare anche il recente lancio del podcast “Il Respiro della Terra”, che riporta un’esperienza immersiva nelle coltivazioni del caffè nella foresta tropicale del Dipartimento del Meta in Colombia.
Tanti gli elementi che concorrono ad uno sviluppo sostenibile ed equilibrato nella filiera del caffè tra cui – ricorda il Segretario Mario Cerutti – le partnership multi-attore e la formazione, fondamentali per condividere le buone pratiche che garantiscono la qualità del prodotto.
AICS, nel quadro della più ampia strategia italiana per la resilienza della filiera del caffè promossa nell’agenda del G7, condivide e sostiene da tempo azioni di supporto alle comunità produttrici di caffè, in particolare in Africa (ambito prioritario di azione del Piano Mattei) ed in America Latina, sia attraverso progetti di formazione e adattamento all’impatto del cambiamento climatico, di miglioramento delle buone pratiche produttive e fitosanitarie, di miglioramento tecnologico ed ampliamento dei mercati.
Va infine ricordato il coinvolgimento di Fondazione Lavazza a Cuba nell’ambito dell’iniziativa AICS “Avenida Italia – Riabilitazione urbana integrale per la valorizzazione locale e il sostegno alle economie innovative, organiche, sostenibili, comunitarie, creative e circolari”, implementata dal Governo Provinciale dell’Avana, dal Governo Municipale del Centro Habana e Unioncamere Piemonte con il supporto tecnico della sede AICS di L’Avana. Nel quadro delle azioni di valorizzazione dell’area di Avenida Italia per il recupero architettonico ed urbanistico degli immobili, è prevista la collaborazione di Fondazione Lavazza per la creazione di un Factory Museum, e lo sviluppo di attività di commercializzazione di prodotti locali.